Corso di Kyusho Jitsu


Il Kyusho Jitsu è l'arte di rendere inabile il proprio avversario tramite la manipolazione dei punti di pressione dei meridiani posti sul corpo.

Lo studio dei punti vitali nacque nell'India del periodo vedico, con il nome di Marma-Adi e praticato nel kalaripayattu indiano.

Si diffuse nelle arti marziali cinesi (Dim Mak) a scopo di autodifesa e nell'agopuntura.

In Giappone questa segreta arte prende in nome di Kyusho-Jitsu "primo secondo", a significare che già nel giro di pochi secondi si è in grado di controllare l'aggressore tramite la pressione di questi punti.

Colpire i punti vitali significa bloccare i flussi energetici interni interrompendo la loro funzione di trasporto al fine di ristagnare l'energia.


L'Insegnante


Maestro Domenico Sollecito - C.N. V Dan
Per informazioni:

Domenico Sollecito Cel: 377/9831101

Alberto Barbanti Cel: 335/5938518

Pagina modificata sabato 30 novembre 2024


Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà.
La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L'amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia.
Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.

Siddhartha Gautama




Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
E’ suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità.

Toro Seduto




Ad ogni forza si contrappone una controforza.
La violenza, anche prodotta da buone intenzioni,
rimbalza sempre su chi l’ha generata.

Yamaoka Tesshu




Ciò che il gregge odia di più è chi la pensa diversamente;
non è tanto l’opinione in sé,
ma l’audacia di pensare da sé qualcosa che non sanno fare.

Arthur Schopenhauer