Il Karate-Do: La Via del Karate





~ KI ~

Il Primo scopo del Karate-Do é la ricerca del KI sinonimo dell’OM induista, del VERBO cristiano, del TAO, ecc.., e in definitiva è la ricerca di DIO. Il Karate-Do è semplicemente una "Via", come lo è il VERBO Cristiano o il TAO e le vie non sono mai in conflitto tra di loro ma si possono rafforzare a vicenda.
Nella via del Karate l'allenamento porta alla conoscenza di noi stessi, e questa ricerca è parte integrante con il seguire delle regole, regole che qualsiasi Libro Sacro di ogni religione cerca d'insegnare.
Di seguito sono riportate alcune regole fondamentali che un Karateka deve seguire nell'ambito della vita sociale ed in particolar modo nell'ambito del karate.

Solo attraverso la conoscenza di sé stessi é possibile conoscere e usare il KI.
Umiltà e rispetto

L'arroganza é il primo nemico che dobbiamo combattere mentre il rispetto deve essere verso tutti. Il rispetto dei gradi (KYU e DAN) é importante e fa parte della disciplina del karate, ma ancor di più é il rispetto verso l'essere umano, qualunque esso sia e qualunque grado abbia. In particolar modo, per il Karate, nel Kumite vincere non significa umiliare l'avversario. L'avversario deve uscire sconfitto tecnicamente, non moralmente e spiritualmente.
Autocontrollo

Autocontrollo non solo nelle tecniche ma anche, e soprattutto, nei propri atteggiamenti e nel proprio carattere.
Discernimento

"DAN" significa uomo. I DAN nel Karate devono rispecchiare il grado riconosciuto e secondo il significato di "DAN" questo deve essere un obbligo anche nella vita quotidiana. Più alto é il grado, più la responsabilità morale e spirituale é elevata. Essere uomini significa diversificarsi dagli animali. L'uomo ha la possibilità di scegliere e quindi scegliamo il bene e non il male.
Linguaggio e tono di voce

Dobbiamo controllare il nostro tono di voce ed il nostro linguaggio. Dobbiamo essere portatori di pace e non alimentare nessun tipo di contrasto. La suscettibilità e gli eccessi, in qualunque ambiente, non devono esistere.
Tolleranza e Fratellanza

L'allenamento di un karateka non porta a nessun risultato se non si coltiva la comprensione verso tutti e tutto. La fratellanza e l'amicizia sono valori da ricercare.
Positività

L'allenamento nel Karate deve essere fonte di crescita personale positiva.
Ego

L'accrescimento dell'ego non é una qualità di un karateka. L'Ego deve essere tenuto sotto controllo.
Valori

Rettitudine, Dovere, Amore, Non-violenza, Carità, Fede, Verità, Umiltà, Volontà, Determinazione, Discernimento, Autocontrollo. Questi sono i valori che un Karateka deve incessantemente ricercare, sia fuori che dentro il DOJO.
Scopo finale

Il Karate-Do, nella sua essenza, è l'arte di vincere sé stessi. Lo scopo del Karate-Do e della disciplina insita in
quest'Arte Marziale consiste nell'autocontrollo dei sensi e del proprio carattere per ottenere l'illuminazione.
Queste regole e i vari Dojo-Kun sono solo una piccola guida. Il lavoro da fare su se stessi è lungo e difficoltoso e il Karate è solo un piccolo aiuto.

Pagina aggiornata giovedì 30 novembre 2023


Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, né del preoccuparsi del futuro, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà.
La vita può avere luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita. L'amore nel passato è solo memoria. Quello nel futuro è fantasia.
Solo qui e ora possiamo amare veramente. Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.

Siddhartha Gautama




Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
E’ suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità.

Toro Seduto




Ad ogni forza si contrappone una controforza.
La violenza, anche prodotta da buone intenzioni,
rimbalza sempre su chi l’ha generata.

Yamaoka Tesshu




Ciò che il gregge odia di più è chi la pensa diversamente;
non è tanto l’opinione in sé,
ma l’audacia di pensare da sé qualcosa che non sanno fare.

Arthur Schopenhauer